Le Arciconfraternite: un tipo di associazione laica viva da più di due millenni


Le Confraternite, o “Congreghe” nel gergo popolare napoletano, hanno origini antichissime essendo già presenti nei primi insediamenti greci del sud Italia e, principalmente, a Napoli. Alla base della creazione di queste congregazioni, chiamate inizialmente “fratie”, ci furono comuni interessi economici e devozionali di persone appartenenti alle stesse classi sociali.

A partire dal IV secolo a.C. varie iscrizioni e fonti storiche riportano la ripartizione della città di Napoli in diverse fratie rappresentanti nuclei urbani con caratteristiche comuni.

Bisogna ricordare che in città all’epoca coesistevano etnie provenienti da svariate località della Magna Grecia, dai paesi costieri del Mediterraneo e dalla stessa Roma. Tali popolazioni veneravano divinità sia greche che egizie che fenicie.

Le fratie avevano quindi l’obbiettivo comune di salvaguardare, conservare ed integrare le diverse credenze religiose, usanze e tradizioni.

 

Con la nascita di Cristo e le iniziali persecuzioni dei suoi adepti, nacquero per la prima volta fratie di stampo “cristiano”.Ristrette nel numero e fortemente segrete, esse operavano per resistere alla ferocia delle repressioni e fornivano aiuto ai confratelli rifugiati nelle catacombe o vittime di persecuzioni.Il fine era quello di praticare la carità verso il prossimo nel nome di Dio.

 

Così le fratie non riguardarono più la tutela e la difesa di interessi materiali ma acquisirono un orientamento di tipo religioso.

Dopo la vittoria di Costantino contro Massenzio, le congregazioni laiche cristiane divennero stabili e continuative nelle loro attività, adoperandosi perlopiù in opere di pietà e misericordia.

 

Nel 660 d.C. durante il Concilio di Nantes, le confraternite ottennero il riconoscimento ufficiale con il trattato «De Conphratriis quos consortia vocant». Vennero in tal modo codificate norme disciplinari, regole di comportamento e campi operativi delle Confraternite e dei Confratelli stessi.


Nei secoli successivi il culto dei morti ha acquisito un ruolo di sempre maggior rilevanza all’ interno delle Confraternite. Con il Cristianesimo, infatti, i resti mortali assunsero un’importanza sostanziale per la loro sacralità legata alla resurrezione e al giudizio divino.

 

Fu proprio su sollecitazione di una Confraternita, quella di Santa Maria del Popolo eretta presso l’Ospedale degli Incurabili di Napoli, che a metà del ‘700 si costruì la prima area attrezzata per le sepolture.

 

Nell’800, a causa delle pressanti richieste delle Confraternite, il Re Ferdinando II consentì l’utilizzo di una parte della sua enorme tenuta di caccia di Poggio Reale,per costruire il primo cimitero comunale della città.

 

Da quel momento fino agli inizi del 900, si ebbe il periodo più fecondo per la nascita e lo sviluppo delle Confraternite. La borghesia prendeva coscienza di se stessa e le Assemblee delle Confraternite divennero il luogo ideale dove incontrarsi e dialogare circa il ruolo civile e sociale del vero cristiano. Si andava delineando così la figura delle Confraternite e dei Confratelli così come le conosciamo oggi.